e ci risiamo!

mercoledì 27 aprile 2011

La maggioranza è in crisi? La base del Pdl è in rivolta sul web non condividendo le ultime linee di Berlusconi sulla Libia e anzi, trovando il leader momentaneo nel Senatur Bossi?


Eccolo, Mr. B., pronto a rispolverar in salsa "conflitto con i pm" - esemplare la lettera di Berlusconi ai suoi per compattare una maggioranza che sul tema si presenta frantumata come mai - per l'ennesima volta la questione del testamento biologico. Dopo mesi lasciato a fossilizzarsi in qualche cassetto di Montecitorio, riemerge il ddl sul fine vita sulla spinta dell'Udc alla Camera.


Lasciando stare una analisi attenta dei contenuti, su cui ci sarebbe ampiamente da discutere, a visto che riduce le volontà espresse nelle Dat (dichiarazioni di alleanza terapeutica - il documento dove dovranno essere segnalate la propria scelta sui trattamenti sanitari a cui si dovrà essere sottoposti in caso di perdita delle capacità) a semplice nota che verrà presa in considerazione dal medico curante, il quale dopo essersi premunito di annotare le motivazioni in cartella clinica per cui le seguirà o meno dovrà comunque sottostare al diktat per cui "non può prendere in considerazione indicazioni orientate a cagionare la morte del paziente", ciò che stupisce è come sotto ogni campagna elettorale o ogni qual volta uno scandalo personale compare nella vita del premier la questione riemerga.
Una questione estremamente delicata, personale, intima legata ad una difficile scelta dell'individuo, che comporta una serie di difficoltà notevoli, sia morali che etiche anche per chi decide di assistere e aiutare nel fine della vita un malato sofferente oltre l'immaginabile, ridotta a mero polverone mediatico da sollevare per semplice convenienza.


Non trovo parole, se non una per definire un comportamento simile: disumano.
il prossimo slogan dovrà esser: "Lasciatemi morire in pace, e non usatemi finchè son vivo"

I Progressisti delle parole...

martedì 26 aprile 2011

Finchè i progressisti in Italia sono come l'on.Merlo stiamo davvero freschi.


Cito dal suo blog:
"Altra cosa, invece, è ricordare e custodire il valore costituzionale della famiglia. Su questo terreno il sottosegretario Giovanardi ha ragione. Senza se e senza ma. E il messaggio pubblicitario dell’Ikea va denunciato. Almeno per chi crede nel valore costituzionale della famiglia
Che sia forse il caso di ricordare all'onorevole Merlo un paio di articolini della costituzione (che tanto viene vituperata o usata a mo di scudo come convenienza vuole)?
Dunque:
Art. 29 stabilisce che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".
Vorrei sapere da uno dei due membri della "coppia di fatto della fobia" Giovanardi-Merlo dove questo articolo, che di famiglia definisce il significato, si pronuncia sul sesso dei due componenti.
Ma sopratutto è l'Art.3 che dovrebbe essere stampato a lettere fiammeggianti nella loro mente:
Art.3 "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di orientamento sessuale."
Beh, a voi giudicar l'immagine dello spot incriminato:

Quale scandalo vero!!!! Una coppia felice che si stringe la mano!!!! Oh quale scandalo l'Amore!!!!
Mi aspetto a questo punto l'"Onorevole" coppia sabato alla Ikea della Buffalotta a Roma, torcia accesa in mano ovviamente, magari fatta con la costituzione nella loro versione!
Finchè i progressisti sono come gli esponenti dell'attuale opposizione...
Caro Pd, caro On. Merlo che del Pd è esponente ed ex vicepresidente della commissione di vigilanza RAI (!!!!!) per esserlo progressisti più che andare da Vespa in TV e proclamarsi tali, dovreste comprendere che lo si diventa ascoltando le istanze della società civile, o anzi del "popolo" elettore.
Ma forse è chiedere troppo...

L'Ottavo (nano) Re di Roma

Per carità, «non è all’ordine del giorno del Pdl», ma a Daniela Santanchè, «piacerebbe vedere Berlusconi capo dello Stato».


Pensavo di aver finito di aver gli incubi quando stamattina ho aperto gli occhi, e invece eccone un altro! 
L'incubo peggiore, un uomo sommerso da processi, scandali, voci di corridoio, che da mesi e mesi tiene sotto scopa l'intera macchina legislativa italiana alla prima carica dello stato.
Un palazzo che ha ospitato nei secoli papi, re, e alcune tra le più alte e importanti figure che questo paese hanno costruito, aiutato a superare gli anni della ricostruzione, del boom economico, gli anni di piombo ed infine la crisi della prima repubblica e lo hanno portato in Europa, questo pezzo di storia italiana consegnato nelle mani del Gran Visir del Bunga Bunga...orrore orrore orrore.
Poi certo, parlarne ora (un falso tema di dibattito, come sempre la cara vecchia tattica del "getta un sasso nello stagno e distrai la massa" per distogliere l'attenzione dai veri temi attuali di cui il nostro premier è maestro unico e imbattuto) è quantomai prematuro, sopratutto in virtù del fatto che sarà il prossimo parlamento, il quale ora come ora, non è scontato sarà a maggioranza berlusconiana a meno di leggi elettorali ad hoc, ad eleggere il capo dello stato.
Ma una considerazione mi si permetta di farla in ogni caso, in virtù del fatto che comunque l'ambizione di Mr.B. è risaputo essere quella: nessuna svolta in senso presidenziale sia fatta!
Non è il momento, non è la classe politica (in tutto il suo arco parlamentare!) adatta.
E mi si permetta di dirlo...un presidente che va in onda a raccontar squallide barzellette come discorso di fine anno, è quanto di meno desiderabile mi viene in mente or ora.
 
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